STORIA E CARATTERISTICA DELLA MATITA A GRAFITE

Cosa si nasconde dietro allo strumento che ogni creativo usa sin dalla tenera età?
Per sfruttare al meglio il nostro potenziale è fondamentale conoscere gli attrezzi del mestiere
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STORIA E CARATTERISTICA DELLA MATITA A GRAFITE

Nel campo artistico incontriamo lo strumento del “bianco e nero” per eccellenza. La matita a grafite.

Viene usata da tutti, quasi ogni giorno. Per appuntare pensieri o fare la lista della spesa. Per scrivere o per disegnare.

Può essere più dura per chi esegue disegni tecnici con linee sottili, precise e leggere. Può anche essere più morbida per chi crea disegni artistici con tratti che vanno dai più scuri ai più chiari, in una sorta di sfumature, senza segnare la carta.

Viene usata per realizzare i chiari-scuri nella rappresentazione dei piani prospettici, spazi di luce e ombre nei volumi, viene anche utilizzata semplicemente per realizzare scarabocchi lasciando texture interessanti o per avere riferimenti importanti nella costruzione edilizia.

Ma ti sei mai chiesta da dove proviene questa MATITA A GRAFITE, che fa tanto emozionare i romantici della creatività, quando ascoltano il suo suono mentre scivola, consumandosi sulla superficie della carta?

Quali caratteristiche possiede e come puoi sfruttarla per i tuoi progetti?

Diamo per scontato spesso le meravigliose qualità di alcuni materiali che usiamo di consueto. Pensa che questa grafite, come la intendiamo oggi, non è una scoperta archeologica antica e non sempre è stata maneggiata per il suo scopo di scrittura.

Seguimi e scopriamo insieme la storia e le caratteristiche della matita a grafite, da dove proviene, i suoi usi e come viene prodotta, oggi.

Indice dei contenuti

1 CHE COSA È LA MATITA?

2 COSA È QUEL MATERIALE CHE CHIAMIAMO GRAFITE

3 ALCUNI CENNI STORICI

– 4 NASCITA DELLA GRAFITE PER USO ARTISTICO

– 5 CURIOSITA’

– 6 CLASSIFICAZIONE DELLE MATITE

– 7 TIPOLOGIE DI MATITE

– 8 LE MIE MATITE PREFERITE

– 9 CONCLUSIONI

1 CHE COSA È LA MATITA

Ciò che intendiamo come matita anticamente era chiamata Lapis, dal latino: lapis haematites, ovvero “pietra di ematite” (ossido di ferro).

Prima della scoperta della grafite venivano utilizzati, infatti, con funzioni analoghe, dei bastoncini di ematite o carbone, per la scrittura. In Toscana permane ancora oggi la dicitura “Lapis” per indicare le matite comuni in grafite.

La matita è uno strumento composto da: un pezzo di legno al cui interno viene inserito una mina di grafite, oppure da un portamine, (oggi in plastica,) di varie dimensioni, per mine di varie durezze.

Serve per disegnare, per scrivere e ce ne sono di tante marche differenti in base alle case produttrici.

2 COSA È QUEL MATERIALE CHE CHIAMIAMO GRAFITE e che ci permette di realizzare dei meravigliosi disegni?

Il nome grafite deriva dal greco: ”gràpho” che significa “scrivo”.

Viene chiamata anche “Mica dei pittori”, proprio per la sua caratteristica di lasciare un segno sulla carta.

È un minerale, un ottimo conduttore elettrico e il materiale con un’alta temperatura di fusione, dai 1500° ai 3500°C circa e con una notevole resistenza agli sbalzi di temperatura.

Costituisce uno degli stati in cui il carbonio si presenta in natura, con una struttura a libro formato da tanti fogli di atomi di carbonio disposti a geometria esagonale. Un suo stretto parente è il diamante.

Le qualità più pregiate hanno un titolo di carbonio fino al 90-95%. Quelle italiane invece hanno un titolo che va dal 45 al 87%.

La sua caratteristica principale è la capacità di lasciare una traccia grigiastra più o meno scura sulla carta e su altre superfici. Al tatto risulta scivolosa, ha un colore grigio nero metallico ed è molto friabile e quindi molto facile da scalfire.

Quindi, gli usi della grafite sono numerosi e si fondano essenzialmente sulla refrattarietà al fuoco e sulla poca durezza, sulla untuosità e sulla conducibilità.

Esiste anche una forma di grafite sintetica prodotta dal 1897. La grafite sintetica è un prodotto ottenuto trattando ad alta temperatura materiali di carbonio amorfo. Le principali materie prime utilizzate per ottenere la grafite sintetica sono il coke di petrolio calcinato e il bitume minerale. Questo tipo di materiale, trova il suo utilizzo nell’ambito industriale.

I giacimenti più grandi di grafite si trovano nello Sri Lanka, Madagascar, Siberia, Canada, Germania (Baviera e Boemia). Sono presenti anche in Italia, in val Chisone in Piemonte, in modeste quantità in val Bormida in Liguria e in Calabria.

3 ALCUNI CENNI STORICI:

. In epoca preistorica sono state trovate tracce che confermano l’uso della grafite soprattutto in Europa. Le prime appartengono al Mesolitico del nord Italia. Pezzi di grafite grezza veniva usata per le sepolture dei morti come colorante. Ci sono documenti che attestato la sua presenza nel Neolitico in Baviera come argilla di grafite e ceramica grafitizzata.

. Nella piena età del bronzo ci sono testimonianze di uso della grafite, nella zona della Baviera durante la cultura Straubinger, II millennio a.C.

. Nella tarda età del ferro, periodo La Tène, nell’Europa centrale, la grafite veniva spesso usata per la fabbricazione di crogioli per la fusione dei metalli, grazie alla sua resistenza al calore e shock termici. Grazie a questo, si sviluppò un grande commercio che coprì l’intero territorio della cultura latina.

. Dopo il crollo della cultura celtica, nell’Europa centrale, da parte delle conquiste romane, non si parla più di grafite fino al Medioevo, dove ricompare in scala più alta nel territorio dell’Europa centro-orientale slava.

. In Cina la grafite è ritenuta una risorsa importante come il cobalto, ma non viene considerata per la sua proprietà di scrittura

. Da alcuni cenni storici sembra che questa “risorsa” sostituisse l’antico “stilo” del XVI secolo in Europa.
(La penna stilo con punta in metallo è uno strumento antico e affascinante usato soprattutto per scalfire tavole in cera, per la scrittura, ma non solo.

Veniva usato dal Medioevo, al Rinascimento con esponenti di spicco come Leonardo da Vinci, che preferiva il metallo alla grafite, come punte di piombo o d’argento per disegnare particolari, fare schizzi e studi preliminari, creare i chiaroscuri sotto le pitture, lavorare con la tecnica della grisaglia per disegni monocromi.

Con la diffusione della grafite, la scrittura con penna stilo con punta in metallo si è relegata nei soli settori artistici di nicchia, dove è tuttora in voga per il disegno, nel campo del restauro e nella tecnica della grisaglia.

La penna stilo con punta in metallo permette di scrivere a lungo. In essa non vi è inchiostro che si consuma e l’effetto finale è simile alla traccia di una comune matita 4H.

Se vi interessa un approfondimento potete guardare qui: video approfondimento tecnico

. Durante le guerre napoleoniche fu vietata l’esportazione di grafite dalla Gran Bretagna alla Francia, perché questo materiale si dimostrava perfetto per la fusione di palle di cannone quindi di assoluta importanza militare.

4 NASCITA DELLA GRAFITE PER USO ARTISTICO

All’inizio del XIII secolo la grafite come minerale, fu trovata per la prima volta in Baviera, ma il suo potenziale come mezzo artistico rimane sconosciuto fino alla metà del XVI secolo in cui giacimenti di grafite vengono ritrovati in Cumbria a Barrowdale in Inghilterra. Nel 1580 queste miniere in pieno lavoro, prelevavano grafite che veniva tagliata in fogli per essere poi trasformata in sottili pezzi quadrati, chiamato “piombo nero” e inserite a sua volta nel legno per creare le matite.

Nel 1610 i primi strumenti da disegno furono commercializzate a Londra con il nome di “plumbago” e solo nel 1779 Carl Wilhem Scheele, chimico svedese, riuscì a dimostrare che questo piombo nero in verità, è una varietà di carbonio adatto alla scrittura e da qui prende il nome di “grafite”.  

Nel 1662 Friedrich Staedtler a Norimberga mise in commercio queste barrette di black lead incollate a due pezzi di legno.

L’invenzione della mina all’interno del legno di ginepro, su misura, la dobbiamo a due italiani: Simonio e Lyndiana Benacotti. Pensarono di inserire all’interno di un guscio di legno cilindrico o esagonale una sottile mina di grafite, rendendo così la matita più protetta, maneggiabile e più resistente.

Nel 1761 Kaspar Faber avvia la produzione di matite rettangolari o ovali, a livello industriale, mettendo a punto l’idea dei due italiani. La mina veniva inserita in due pezzi di legno di cedro e incollati insieme.

Se vuoi sapere qualche curiosità sulla famiglia Faber-Castel ti invito a leggere qui: approfondimento

Solo 30 anni dopo una grande intuizione evolve enormemente il prodotto che oggi chiamiamo matita.

Durante la rivoluzione francese il costo della rara grafite inglese era troppo elevato e costrinse il governo a cercare soluzioni più economiche. Nel 1794 Nicholas Jacques Contè brevettò il processo per la realizzazione di mine ottenute con la cottura di polvere di grafite mescolate ad argilla. Secondo la percentuale di argilla si ottenevano durezze differenti.

Nasce così la matita da disegno che oggi conosciamo. Dal 1838 vengono classificate con le sigle 2H, H e B che arriveranno a 16 durezze differenti. Solo nel 1900 compaiono i primi portamine che dal 1930 si trasformeranno in quelle a pinza per mine da 0,2 mm.

Nel 1950 la Faber Castel lancia i portamine per micromine da 0,3- 0,5,- 0,7 mm di uso attuale.

Scarica il pdf sulla storia degli strumenti da disegno dalle mie risorse qui: RISORSE CREATIVE

5 CURIOSITA’:

Trattamento industriale.

Fabbricazione della grafite artificiale. – L’industria sottopone a purificazione la grafite naturale liberandola dalle impurezze (sabbia, pirite) presenti e prepara la grafite artificiale. La grafite naturale viene purificata meccanicamente mediante triturazione e setacciamento o triturazione e lisciviazione con acqua corrente. Si ricorre alla purificazione per via chimica quando si voglia ottenere grafite purissima: si possono, ad es., eliminare i silicati presenti, trattandola opportunamente con fluoruro di ammonio e acido solforico concentrato.

Guarda il video della fabbricazione delle matite della casa Faber Castel qui:
video fabbricazione matite Faber-castel

6 CLASSIFICAZIONE DELLE MATITE

Le matite da disegno hanno, oggi, due scale: quella britannica, in lettere, e quella statunitense, in numeri.

Come descritto sopra, il primo ad ideare un metodo di gradazione della durezza della grafite fu Nicolas-Jacques Conté che nel 1794 brevettò il metodo, usato tuttora con alcune modifiche sulla mescola.

Prima di Conté, la durezza della matita era casuale poiché dipendeva dalla grafite utilizzata.

Conté usava dei numeri, gli inglesi utilizzarono le lettere H (da hard, duro) e B (per black, nero) per indicare rispettivamente le dure e le morbide, così HHH era particolarmente dura e BBB particolarmente morbida. Col tempo si sostituirono le sequenze di lettere col numero corrispondente e una sola lettera. La lettera F sta per fine point, cioè punto giusto, ovvero una via di mezzo tra la matita dura e quella morbida; abbastanza simile, ma leggermente più morbida, è la matita HB, a metà strada anch’essa tra la dura e la morbida.

Continua a leggere qui se vuoi approfondire: scala di durezza delle matite

Durezza

Esistono diversi tipi di matite, a seconda delle caratteristiche di durezza e di composizione della mina. Le matite da disegno si differenziano oggi in 22 tipologie: EE (morbidissima), EB, 9B, 8B, 7B, 6B, 5B, 4B, 3B, 2B, B (morbida) HB (media), F, H, 2H, 3H, 4H, 5H, 6H, 7H, 8H, 9H (durissima)

Scala di classificazione della durezza delle matite

9H8H7H6H5H4H3H2HHFHBB2B3B4B5B6B7B8B9B
Più duraMedioPiù morbida

Le matite più morbide permettono di ottenere un nero intenso (spesso indispensabili nei disegni artistici), mentre quelle più dure vengono prevalentemente utilizzati nel disegno tecnico.

Esistono anche delle barrette di grafite che scivolano in modo fluido sul foglio di carta e formano delle texture davvero interessanti. Hanno durezze che vanno dalle dure, medie e morbide. Molto particolari, sicuramente da sperimentare.

Come scritto in precedenza, la durezza della mina dipende dalla sua composizione. Una mina per matita è generalmente una miscela di polveri di grafite e di argilla (caolino) che richiede un trattamento di cottura. Una maggiore quantità di argilla rende la mina più dura e produce un segno più chiaro.

Un particolare tipo di matita da disegno artistico è il carboncino, dal tratto molto morbido, il quale consente una grande possibilità di gradazione dei toni.

Matite più spesse e con la punta anche grezza sono utilizzati nella falegnameria e nell’edilizia in generale per riportare velocemente misure e rilevamenti.

In base alla durezza, una matita può essere destinata a usi diversi:

  • Tecnica, per schizzi dalla misura 2H alla 3B, per disegno dalla 5H alla HB.
  • Disegno di costruzione, per schizzi dalla HB alla EB, per progetti dalla H alla EB, per esecutivi dalla 4B alla 2B.
  • Geodesia, contorni dalla 7H alla HB, carte geografiche 7H alla H.
  • Litografia dalla 9H alla 6H.
  • Topografia dalla 9H alla 6H.
  • Disegni artistici dalla H alla EB.
  • Grafica dalla 2H alla EB.

Guarda questi 2 video qui: video1   video2    per vedere come si creano le matite a grafite.

7 TIPOLOGIE DI MATITE

Ci sono molteplici tipologie di matite, non solo a grafite, che ti elenco qui sotto per conoscere il suo vasto mondo:

  • Matita comune: la mina è a base di grafite.
  • Matita bicolore (uno per parte): in genere rosso e blu, si utilizza per correzioni di bozze, uso scolastico di correzione.
  • Matita per cancellare: utilizza al posto della mina una gomma, serve per effettuare correzioni con maggiore precisione.
  • Matita evidenziatore: ha una mina dai colori brillanti come quelli degli evidenziatori classici.
  • Matite vetro grafica: sono in grado di scrivere su varie superfici, su cui le comuni matite non possono scrivere, come vetro, pietra, metallo, legno, plastica.
  • Matita dermatografica o dermografica: dotata di mina cerosa larga 4-4,5 mm e di solito avvolta in carta (più raramente legno), scrive su pelle, tessuto, vetro, gomma, metallo, carta, porcellana, plastica e superfici anche bagnate. Viene usata in chirurgia per delineare le aree di intervento o per evidenziare particolari su pellicole radiografiche, negativi e positivi fotografici e cinematografici, nastri magnetici, lavagne trasparenti, finestre, CD, dischi in vinile e le gelatine per uso illuminotecnico teatrale e cinetelevisivo. In chimica, vengono utilizzate per marcare i vetri di laboratorio. Ha numerosi utilizzi anche in campo aeronautico, navale, industriale. Nell’era della radiofonia “analogica”, venivano usate per marcare visivamente le tracce da evitare sui dischi in vinile.
  • Matita da sarto: scrive sulla stoffa, sul cuoio, si utilizza per segnare stoffe o altro prima del taglio.
  • Matita subacquea: è in grado di scrivere anche su superfici bagnate e viene utilizzate in ambito marino.
  • Matita fotografica: può scrivere sulle fotografie.
  • Matita colorata (pastelli): ha una mina colorata disponibile in vari colori, si utilizza in ambito artistico, grafico e didattico.
  • Matita colorata acquerellabile: come le matite a pastelli classici, ma se bagnate prima o dopo la posa il colore si comporta come acquerello, il vantaggio è una maggiore accuratezza nei dettagli in fase di stesura.
  • Matita a grafite acquerellabile: è una particolare matita con grafite mescolata a prodotti che possono essere acquerellabili con il vantaggio di utilizzarla per grandi campiture.
  • Matitacopiativa: è un particolare tipo di matita con mina composta da grafite e altri elementi chimici, la cui traccia è indelebile. È cancellabile solo per abrasione. Le matite copiative erano comunemente utilizzate per firmare contratti e atti pubblici, prima dell’invenzione della penna a sfera.
  • Matita di creta: la mina è a base di creta, si utilizza in campo artistico.
  • Matita per edilizia e falegnameria: più grande del lapis classico e dotato di mina rettangolare, ha colore molto scuro, non è tonda ma a sezione esagonale o ellittica per evitare il rotolamento e migliorare la presa, dev’essere temperata con l’ausilio di un coltellino al posto del temperamatite
  • Matita a grafite matt: casa Faber Castel. Matita di grafite opaca di alta qualità per artisti. Stesura della mina con effetto ultra opaco per ridurre il riflesso della luce sulla carta. Produzione ad impatto zero. Vernice ecologica a base d‘acqua. 100% PEFC legno di cedro certificato

Nuovo prodotto di grafite riciclata, test qui: video approfondimento

Matita speciale qui: video approfondimento

8 LE MIE MATITE A GRAFITE PREFERITE:

Winsor & Newton, Contè a Paris, Cretacolor, Derwent, Koh-I-Noor hardtmuth

9 CONCLUSIONI

Il mondo della matita a grafite non si ferma al puro materiale come strumento, ma è stato motivo di ispirazione per progetti davvero particolari come:

La storia della matita di Paulo Coelho

Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo la lettera. A un certo punto, le domandò: “Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me.” La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote:

“È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto.” Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale.

“Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!”. “Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell’esistenza sarai sempre una persona in pace col mondo.”

“Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. ‘Dio: ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà.”

“Seconda qualità, di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. È un’azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.”

“Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un’azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.”

“Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro te.”

“Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione.”

Come puoi notare gli strumenti che si usano in questo caso per la tua creatività hanno un’anima e una storia affascinante. Sperimenta e trova i tuoi materiali preferiti, indaga le caratteristiche e la sua storia, entra in confidenza con ciò che può servirti per realizzare i tuoi sogni!

P.S

Spero di averti dato le informazioni utili per poter indagare questo strumento e divertirti nella realizzazione dei tuoi progetti.
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Ti mostro le qualità delle matite che preferisco e come si possono utilizzare.

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Buon lavoro a presto!

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Fonti utilizzate: Wikipedia, blog Momarte, enciclopedia Treccani, web, Frafrog.

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